Nonostante Diesel ora venga associato alla modernità e potrebbe quasi sembrare un brand emergente, in realtà ha una storia di 45 anni. Infatti, nasce nel 1978 da Renzo Rosso, appassionato di jeans che decide di dedicarsi completamente al denim, proponendo uno stile vintage con un processo industrializzato.
Il nome nasce proprio dal contesto storico, la crisi petrolifera aveva invaso gli anni 70 e il diesel, quello che ai tempi era l’energia alternativa, era appena stato inventato. Una parola nuova ed internazionale. Perché non utilizzarla per un brand di moda? Sounds cool, doesn’t it?
Irriverente ed universale. Ecco come Renzo Rosso voleva i suoi jeans.
Ma perché proprio ora tutti amiamo Diesel? La borsa a spalla 1DR in nappa con il logo in bella vista è diventata super virale su Tik Tok, tra le influencers e non solo. Ormai introvabile in tutti gli store.
La risposta è Glenn Martens. Nominato direttore creativo nell’ottobre 2020, è riuscito a dare una svolta al brand. Proprio ciò di cui aveva bisogno. Diesel si trovava in un momento di staticità e standardizzazione da qualche anno. Ecco che il direttore creativo belga ha riportato in vita il brand grazie ad una rivisitazione dello stile e ad un attento story-telling rivolto alle giovani generazioni.
Il ritorno dell’estetica Y2K è in perfetta linea d’onda con lo stile Diesel, il logo D ormai super riconoscibile, la mini gonna-cintura, gli abiti e i top cut-out, le décolleté slingback, boot jeans e le cinture con fibbia oversize. We are all crazy for Diesel, soprattutto le celebrities. Partiamo da Julia Fox che con la sua personalità estrosa e provocatrice incarna perfettamente il mood del brand. Proseguiamo con Kylie Jenner, Miley Cyrus, Rihanna ma anche Lazza, Salmo e Tony Effe e tanti altri.
L’ultima sfilata è la prova che Glenn sa a che gioco sta giocando. Per il fashion show autumn winter 23, il brand ha deciso di portare un po’ di sex positivity collaborando con Durex. Luci rosse, sex toys e sculture gonfiabili super hot.
E voi siete fan di Diesel?