Digital Twins. (Oppure gemelli virtuali). Sembra il titolo di un film di fantascienza, invece è una delle ultime innovazioni nel fashion world, già adottato da Max Mara, Diesel e Bally.
Un gemello digitale è la rappresentazione virtuale di un’entità fisica, vivente o non vivente, di una persona o di un sistema anche complesso. Questa è la definizione scientifica che ho trovato su un sito… Cerchiamo di spiegarlo in modo più semplice. Io lo definirei un po’ come una sorta di clone di un oggetto, persona o luogo.
Ed il primo pensiero è “ok, quindi? A cosa servono?”
I gemelli digitali possono aiutare la moda ad essere più sostenibile e ad evitare grandi quantità di sprechi. Pensiamo per esempio, alla creazione di un abito. Prima di raggiungere il prodotto finale vengono creati moltissimi prototipi, in diversi colori, dimensioni e materiali. Ma tutti i prototipi sbagliati che fine fanno? Eh si, vengono scartati e buttati!
Utilizzando questa nuova tecnologia basta avere un computer che simuli tutti i diversi prototipi senza il bisogno di produrli realmente e decidere il risultato finale che poi verrà riprodotto.
La nota interessante è che questa pratica eviterebbe sia lo spreco durante la produzione, come abbiamo appena visto, sia lo spreco durante la fase di acquisto.
Infatti, si potrebbe anche riprodurre un gemello virtuale di noi stessi, quindi creare un avatar con le nostre stesse caratteristiche fisiche e fargli provare i capi che vorremmo acquistare. We Wear è l’app che sfrutta proprio i gemelli digitali per avere una visuale a 360° della vestibilità. Le file ai camerini saranno solo un lontano ricordo!
Metro UK conferma che, grazie all’uso dei gemelli digitali, il reso e la restituzione di un capo viene ridotto al 70%.
Quante volte vi è capitato di comprare un vestito o un paio di scarpe che pensavate vi piacessero ed invece quando arriva il fit è sbagliato o non vi sta come vi eravate immaginati/e? Too many times!
Incredibili i progressi tecnologici che stiamo vedendo in questi anni!
