Il gruppo Richemont ha lanciato la piattaforma Enquirus, uno strumento digitale per contrastare i furti di gioielli ed orologi. Da dove è nata quest’idea? Purtroppo nel corso degli anni, la percentuale di furti non fa altro che aumentare, soprattutto in Francia, in cui nel 2022 si è verificato un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Questo triste incremento è dovuto al valore che stanno acquisendo gli orologi nel tempo, spesso rivenduti a cifre esorbitanti nel mercato del resale.
Pensate che dall’apertura di Enquirus sono già stati caricati quasi 30.000 articoli che risultano smarriti o rubati. Sulla piattaforma possiamo trovare i più grandi brand di gioielleria (che fanno parte del gruppo Richemont) tra cui Cartier, Buccellati, Van Cleef & Arpels, Montblanc, A. Lange & Söhne, ecc…
Vediamo come funziona. I proprietari di gioielli o orologi, ma anche partner del settore, potranno creare un account per registrare gli articoli smarriti o rubati, senza dover mettere informazioni personali come nome e cognome. Dopo aver creato la propria area personale, basterà caricare l’articolo con numero di serie e marchio. Infine, sarà necessario caricare la documentazione e la denuncia dei pezzi smarriti.
Tutto questo faciliterà la ricerca degli oggetti smarriti, infatti alcune forze di polizia, tra cui Il Département de Sûreté Territoriale di Parigi ed il Servizio di Polizia dei Bijoux di Ginevra, e anche partner assicurativi utilizzano la piattaforma per approfondire le loro ricerche. Ma non è tutto… Enquirus sarà utile anche a chiunque voglia acquistare un orologio second hand, cosicché prima di acquistarlo, potrà verificare che non sia stato rubato.
Come ha dichiarato il CEO di Richemont, Jérôme Lambert, l’obiettivo finale sarebbe proprio quello di stroncare il problema sul nascere, ovvero, ridurre l’incentivo a rubare orologi in primo luogo. È sicuramente una grande ambizione ma la piattaforma potrebbe essere un ottimo inizio.
Secondo voi funzionerà?
