Alcolici sì o alcolici no? È questo il campo su cui si sta disputando l’ennesima partita di confronto tra la Gen Z e i Millenial. Ad arbitrarla è un indagine di Marketplace, secondo cui solo il 21% dei nativi digitali beve regolarmente, contro il 42% della generazione precedente. Pubblicato oltre un anno fa, questo report è tornato a far discutere dopo che sui social sono spopolati hashtag come #dryJanuary e #dryDating. Ad accompagnarli centinaia di video in cui i giovani si sfidano a non consumare alcolici per un mese, un po’ come il veganuary, oppure condividono gli aspetti positivi del rimanere sobri durante un appuntamento.
Dunque, sembra che nella Generazione Z si stia diffondendo una maggiore consapevolezza sugli effetti che l’abuso di alcol, sia a breve che a lungo termine, può causare a livello fisico e mentale. E questa presa di coscienza, come sottolinea anche Marketplace, è legata a una sempre più crescente attenzione dei giovani verso la salute del proprio corpo e il benessere psicologico ed emotivo, che passa anche per un minor consumo di superalcolici.
Questo dato è confermato anche dall’Instagram Trend Talk 2024 che rivela quali sono le principali priorità dei nativi digitali, tra cui emerge la volontà di mantenersi in salute. D’altra parte questa tendenza è incentivata anche dalla diffusione sul mercato dei cosiddetti mocktail, bevande che riproducono il gusto e l’aspetto tipici dei drink più famosi, ma sono privi di gradazione alcolica. Un’alternativa più sana e inclusiva che permette di preservare il fegato, senza dover rinunciare al piacere di bere in compagnia.