Giulia Cecchettin e Maria Pedena sono due ragazze che in comune hanno lo stesso triste destino: il femminicidio. Due storie simili, di cui colpisce, però, la lontananza nel tempo. A dividerle ci sono due secoli di storia. Segno che il tempo passa, ma essere donna continua a essere pericoloso.
Giulia Cecchettin aveva ventidue anni quando, nel novembre 2023, è stata brutalmente uccisa dal suo ex, Filippo Turetta. Il movente? Il rifiuto della ragazza di riaprire una relazione che aveva deciso di chiudere. La sua vita è stata spezzata a suon di pugni, calci e coltellate proprio alla vigilia della laurea in Ingegneria biomedica. Una laurea che l’Università di Padova le ha conferito ad honorem il 2 febbraio 2024, istituendo anche delle borse di studio in sua memoria.
Maria Pedena aveva appena quattordici anni quando fu uccisa, la notte del 2 luglio 1827. Anche per lei il colpo fatale fu inferto con un coltello da un uomo, Eleuterio Malagoli. Un liutaio che alloggiava nella casa dei genitori della ragazza e se n’era invaghito.
Come Turetta, che ha attirato Giulia in un luogo isolato con l’inganno, Malagoli aveva ordito un piano per restare in casa da solo con Maria. Poi aveva provato a stuprarla, ma la ragazza, che era già fidanzata, si era opposta. Aveva lottato, proprio come Giulia, sotto le cui unghie sono state trovate tracce del DNA di Turetta. Una resistenza purtroppo vana. A Maria è dedicata una mostra ora in corso alle Gallerie Estensi di Modena, la sua città natale.
Giulia Cecchettin e Maria Pedena sono state punite con la morte per aver osato rivendicare il diritto di decidere della propria vita e del proprio corpo. Un parallelo tragico, che dovrebbe farci riflettere su quanto importante e attuale sia il tema del senso alla vita.