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Federica Brignone: lo sport come arte

di Marta Ongaro
il16/02/2024
Federica Brignone

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Federica Brignone è stata una degli ospiti dell’appena conclusasi festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston Federica ha portato la sua filosofia: lo sport visto come arte. Arte che, nel suo caso, sa anche essere impegnata. Da anni, infatti, la campionessa di sci italiana porta avanti un progetto artistico dedicato all’ambiente.

Federica Brignone, classe 1990, è la prima sciatrice italiana ad aver vinto la coppa del Mondo Generale, italiana più vincente di sempre in Coppa del Mondo con 65 podi di cui 24 vittorie. Nel suo infinito palmares tre medaglie Olimpiche e tre medaglie Mondiali. Eppure, per lei lo sport non è solo sudore, gare e risultati. È un’arte: “Per me sciare è musica, ha un ritmo: lo slalom, il gigante, la discesa, il super G hanno un ritmo. E io vivo la musica mentre scio”. Un’idea che ha origini antichissime. Già nell’antica Grecia, la patria delle Olimpiadi, si considerava lo sport come forma di espressione artistica. Tuttavia, con l’evolversi dello sport in fenomeno mediatico e in business economico, il legame fra arte e sport è andato perduto.

Federica Brignone non solo si impegna da anni per recuperarlo e se ne fa portavoce, ma lo utilizza anche per attenzionare l’opinione pubblica con il progetto Traiettorie liquide, nato nel 2017 e giunto alla sua sesta traiettoria (https://traiettorieliquide.it/), dove arte e sport si fondono per lanciare un messaggio ecologista. Attraverso foto artistiche scattate da Giuseppe La Spada, si educano gli spettatori alla sostenibilità. A ogni traiettoria corrisponde una serie di foto che ritraggono Federica in un ambiente diverso.

Con tuta, sci, casco e bastoni la campionessa si addentra in mari, laghi, montagne e foreste per raccontare delle storie. Storie d’inquinamento, surriscaldamento globale, siccità, ma anche di un futuro diverso possibile. Facendo ciascuno la propria parte, come fa Federica, ritrasformando lo sport in arte (impegnata): “Come posso essere utile nel mio piccolo per portare un sassolino nel mucchio che formerà la montagna, ovverosia la soluzione? Posso raccontarlo!”

Federica Brignone è stata una degli ospiti dell’appena conclusasi festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston Federica ha portato la sua filosofia: lo sport visto come arte. Arte che, nel suo caso, sa anche essere impegnata. Da anni, infatti, la campionessa di sci italiana porta avanti un progetto artistico dedicato all’ambiente.

Federica Brignone, classe 1990, è una sciatrice alpina che negli anni ha collezionato numerosi successi, tra cui tre medaglie olimpiche. Eppure, per lei lo sport non è solo sudore, gare e risultati. È un’arte: “Per me sciare è musica, ha un ritmo: lo slalom, il gigante, la discesa, il super G hanno un ritmo. E io vivo la musica mentre scio”. Un’idea che ha origini antichissime. Già nell’antica Grecia, la patria delle Olimpiadi, si considerava lo sport come forma di espressione artistica. Tuttavia, con l’evolversi dello sport in fenomeno mediatico e in business economico, il legame fra arte e sport è andato perduto.

Federica Brignone non solo si impegna da anni per recuperarlo e se ne fa portavoce, ma lo utilizza anche per scopi benefici. Nel 2017 ha lanciato il progetto Traiettorie liquide, dove arte e sport si fondono per lanciare un messaggio ecologista. Attraverso foto artistiche scattate da Giuseppe La Spada, si educano gli spettatori alla sostenibilità. A ogni traiettoria corrisponde una serie di foto che ritraggono Federica in un ambiente diverso.

Con tuta, sci, casco e bastoni la campionessa si addentra in mari, laghi, montagne e foreste per raccontare delle storie. Storie d’inquinamento, surriscaldamento globale, siccità, ma anche di un futuro diverso possibile. Facendo ciascuno la propria parte, come fa Federica, ritrasformando lo sport in arte (impegnata): “Come posso essere utile nel mio piccolo per portare un sassolino nel mucchio che formerà la montagna, ovverosia la soluzione? Posso raccontarlo!”