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Effetto farfalla, che cos’è il trend che piace alla Gen Z

di Paola Palazzo
il01/03/2024

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Se siete finiti in questa pagina, è probabile che poco prima vi siate imbattuti in uno o più video TikTok con la seguente dicitura: “Il mio effetto farfalla è”. Una frase seguita da poche altre righe che raccontano di come un piccolo evento del proprio passato abbia avuto un impatto radicale sulla vita personale o sulla carriera. Sottofondo musicale: Plage Coquillage (First Kiss Song) by Tao Mon Amour. Il trend prende ispirazione (e nome) da una nozione fisico-matematica che sta alla base della teoria del caos, denominata per l’appunto “effetto farfalla”.

Secondo l’enciclopedia Treccani, l’espressione viene usata per indicare che dei microscopici cambiamenti all’interno di un sistema dinamico non lineare possono provocare conseguenze di grande portata. Il concetto fu introdotto per la prima volta da Edward Lorenz nel 1972 durante una conferenza intitolata “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas”. Una metafora come un’altra per dire che una singola azione, seppur apparentemente insignificante, può avere dei risvolti molto più rilevanti del previsto.

E lo stesso concetto si applica alla vita reale. “Se quella sera fossi rimasta a casa, adesso non staremmo insieme”, “Se non avessi cambiato scuola non avrei mai incontrato la mia migliore amica”, “Se non avessi pubblicato quel video, adesso non farei il lavoro dei miei sogni”. E così via. In tanti stanno condividendo su TikTok il proprio effetto farfalla e nella gran parte dei casi si tratta di questioni d’amore e traguardi lavorativi. Ma c’è anche chi rimugina su episodi che hanno avuto un impatto negativo, talvolta devastante: “Se quella mattina fossi rimasta con papà, oggi lui sarebbe ancora tra noi”.

In definitiva, se da una parte l’effetto farfalla ci insegna ad essere più consapevoli dei piccoli gesti quotidiani, perché non si sa mai a cosa porteranno, dall’altra ci invita a vivere senza fare troppe previsioni sul futuro perché non tutto si può controllare. C’è sempre un margine di errore, un battito d’ali, capace di cambiare tutto e generare l’imprevedibile.