logoPrincipal-7687e29d

Dalla Hustle Culture alla Soft Life: La Gen Z Cambia l’Ufficio

di Marta Ongaro
il20/11/2024

Condividi

Facebook
Twitter

Dalla Hustle Culture alla Soft Life, la Gen Z cambia l’ufficio. Immagina l’epoca in cui i mantra erano “no pain no gain” e “il successo non dorme mai”. Bene, la Gen Z ha buttato tutto ciò nel cestino, premendo il tasto snooze sulla hustle culture.

Perché vivere in modalità zombie quando puoi abbracciare la tua soft life e farlo con stile, magari sfoggiando un outfit da vera Office Siren? Questa generazione non solo cambia look, ma riscrive le regole su cosa significhi bilanciare lavoro e vita privata.

Dalla Hustle Culture alla Soft Life: la Gen Z cambia l’Ufficio con l’Office Siren

Dalla Hustle Culture alla Soft Life, la Gen Z cambia la moda in ufficio.

Diciamolo, la Gen Z ha preso il business casual e ci ha fatto un make over. Lo ha ribattezzato Office Siren: non è solo una moda è un manifesto. In un mondo in cui confini tra lavoro e vita personale sono sempre più sfumati, la moda diventa il megafono con cui esprimere personalità e voglia di cambiare le cose.

Ma da dove arriva questa tendenza? Da TikTok, ormai patria delle rivoluzioni culturali. Qui influencer e creator hanno iniziato a condividere i loro outfit da ufficio, reinterpretando i classici look lavorativi in chiave unica. E boom: il tag #OfficeSiren ha superato i 42.1K post, trasformandosi in un fenomeno virale.

Polemiche? Certo che sì. Le generazioni precedenti non hanno risparmiato critiche, definendo l’estetica poco adatta all’ambiente lavorativo e, per alcuni, una vera barzelletta.

Dalla Hustle Culture alla Soft Life: la Gen Z rivoluziona le Email

Dalla Hustle Culture alla Soft Life, la Gen Z cambia l’ufficio anche portando l’ironia al centro delle comunicazioni professionali. Le classiche chiusure formali tipo “Cordiali saluti” o “Distinti saluti”? Roba vecchia. L’ironia, il gusto personale e l’abbattimento delle formalità guidano il cambiamento.

Ecco qualche esempio di firme Gen Z:

  • “Hasta la pasta”
  • “Two seconds away from 2007 Britney”
  • “Another day, another slay”
  • “Yeet.”
  • “Never fast, always furious”

Non solo fanno ridere, ma mostrano anche un lato umano che rende più autentiche le interazioni. Insomma, una vera rivoluzione per un mondo del lavoro che spesso si prende fin troppo sul serio.

Side Hustles? Sì, but make it cute

Sottolineiamolo: la Gen Z non ha detto “no” al concetto di hustle, ma l’ha reinterpretato. Lavorare h24 in una multinazionale? No, grazie. Aprire un negozio su Depop, vendere gioielli fatti a mano su Instagram o fare consulenze su un argomento di nicchia? Assolutamente sì.

La regola è chiara: tutto deve essere sostenibile, tanto per l’ambiente tanto per la propria salute mentale. E non si tratta solo di guadagnare: è un modo per esprimere creatività e costruire un’identità lavorativa che non si basa solo sulle ore di straordinari. Dalla Hustle Culture alla Soft Life, la Gen Z si dedica a progetti che rispecchiano la sua visione più autentica del lavoro.

Soft Life > Hustle Culture

La Gen Z sta riscrivendo le regole. Lavoro, moda, comunicazione: tutto viene filtrato attraverso una lente che dà priorità al benessere, all’autenticità e al divertimento. E anche se questo significa prendersi qualche critica per il look o per l’email troppo informale, poco importa.

Non vale la pena sprecare la vita senza godersi il suo percorso, e se questo significa vivere la tua soft life con un po’ di glitter e tanto sarcasmo, ben venga.