Possiamo tirare un sospiro di sollievo… Venerdì 17 è passato. Molti non credono alla superstizione, anche se non si sa mai… la sfortuna è sempre dietro l’angolo. Meglio portarsi con se un cornetto rosso, giusto per sicurezza. Aprire un ombrello in casa, rompere uno specchio, vedere un gatto nero, passare sotto ad una scala, rovesciare il sale sul tavolo. Chi non ha mai pensato “che sfortuna!” quando succede una di queste cose?
Ma cos’ha venerdì 17 che non va? È considerato il giorno della sfortuna perché il numero 17 corrisponde alla disgrazia nella smorfia napoletana e il venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù. Si dice che il mischiarsi di questi due elementi non porti niente di buono. In realtà, l’ostilità verso il numero 17 risale già all’antica Roma, infatti l’anagramma del numero romano XVII (che corrisponde al 17) è VIXI che significa “vissi”, riferimento palese alla morte. Non a caso, è anche la parola che spesso si trova incisa sulle tombe.
Voi credete nella sfortuna o no?