logoPrincipal-7687e29d

Cosa sta succedendo in Iran?

di Erica Fossati
il26/10/2022

Condividi

Facebook
Twitter

Mahsa Amini, una ragazza iraniana di etnia curda è stata arrestata e violentemente picchiata dalle autorità a Teheran. Perché? Perché non indossava correttamente l’hijab, aveva qualche ciocca di capelli fuori posto. La giovane ragazza è finita in coma ed è morta tre giorni dopo a causa di un arresto cardiaco. Una vita persa.

Non appena la notizia si è diffusa, sono iniziate le proteste. A Teheran, Isfahan, Karaj, Mashhad, Rasht, Saqqes e Sanandaj si sono riunite migliaia di donne ma anche uomini, provocando altri morti e feriti. Alcune si tagliano i capelli, altre addirittura bruciano l’hijab in segno di protesta. Stanche di essere oppresse. Stanche di non avere voce in capitolo. Stanche di non avere scelta. Stanche di dover dipendere dagli uomini. Il nuovo slogan è “Donna, Vita e Libertà”.

In Iran, essere una donna è difficile. Vuol dire non avere alcuna libertà, né per quanto riguarda il proprio corpo né per il proprio destino. Sono obbligate ad indossare il velo a partire dai 9 anni e possono essere date in sposa a partire dalla giovane età di 13 anni, se il padre lo autorizza. Nessuno chiede l’autorizzazione della donna stessa… ma del padre.

Esiste anche una polizia apposita, la cosiddetta ‘polizia morale’ che ha il compito di controllare che tutte le donne rispettino il codice di abbigliamento imposto. Secondo la legge dell’Iran, il velo deve coprire i capelli, gli abiti devono essere lunghi e larghi e piedi coperti, in modo da mascherare il più possibile la propria figura.

Nonostante queste notizia possa sembrarci lontana, forse per la mentalità così chiusa o forse per gli infiniti chilometri che ci separano, ci riguarda. Non possiamo stare in silenzio. Dobbiamo sentirci in dovere di fare qualcosa. Anche ‘solo’ condividere questa storia.

Mahsa Amini è una di noi. È una donna, esattamente come noi. L’unica differenza è che noi abbiamo avuto la fortuna di essere nate in un paese più libero.