Instituto Terra è la storia di come un fotografo e una scrittrice hanno rigenerato una porzione di foresta amazzonica. Lui è Sebastião Salgado, uno dei più grandi fotoreporter di sempre. Lei è Lélia Wanick Salgado, scrittrice e produttrice. Insieme i due, marito e moglie, hanno creato una fondazione per la riforestazione dell’Amazzonia. In vent’anni hanno piantato 2,7 milioni di alberi. Questo ha permesso il ritorno di 172 specie di uccelli, 33 mammiferi, 15 anfibi, 15 rettili e 293 piante selvatiche.
Negli anni Novanta, Sebastião Salgado si recò in Rwanda per documentare il genocidio che stava insanguinando il Paese africano. Fu un’esperienza così traumatica che il fotoreporter brasiliano decide di ritirarsi insieme alla moglie nella loro terra natia. I due credevano di ritrovare la rigogliosa foresta della loro infanzia. Invece, davanti ai loro occhi si presentò un territorio sventrato, malato, privo di qualsiasi forma di vita. I pochi alberi rimasti coprivano appena lo 0,5% del suolo. A causare questo disastro ambientale non era stato un qualche cataclisma, ma l’uomo. Anno dopo anno, infatti, la foresta amazzonica si riduce sempre di più, a causa della deforestazione praticata per scopi economici e commerciali. E fra i responsabili c’era proprio il padre di Salgado, che aveva abbattuto gli alberi della sua proprietà per vendere legname e piantare foraggio.
I coniugi Salgado decisero, così, di impegnarsi attivamente per risanare il danno. Nel 1998 fondarono l’organizzazione no-profit Instituto Terra e trasformarono la proprietà di Salgado in una riserva naturale. Cominciarono, poi, la loro opera di riforestazione, coinvolgendo tutta la comunità locale. A piantare i primi alberi furono gli studenti del posto. In questo modo, l’organizzazione riesce non solo a salvaguardare l’ecosistema amazzonico, ma anche a promuovere l’educazione ambientale fra la popolazione.