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Il trend animalier è tornato: un po’ di storia

di Marta Ongaro
il16/04/2024
trend animalier

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Il trend animalier è tornato alla ribalta. Si era già fatto notare nelle collezioni autunno-inverno 2023 e si è affermato con ancora più decisione in quelle primavera-estate 2024. Anche chiamata urban jungle, questa tendenza non è, però, affatto nuova. Le fantasie che riproducono manti e pelli del mondo animale hanno, infatti, una lunga storia alle spalle.

Pensate che l’animalier nasce già nella Preistoria. Allora i nostri antenati credevano che gli animali avessero poteri sovrannaturali e li disegnavano sulle pareti delle caverne che abitavano. Nell’antichità classica l’animalier è diventato sinonimo di lusso. Nel mondo greco e romano, infatti, solo i più ricchi e potenti potevano indossare le pellicce di animali esotici. Eh già, all’epoca questo trend non era ancora cruelty-free come nella maggior parte dei casi oggi.

I primi tessuti con stampe animalier compaiono nel Rinascimento sulla scia di un crescente interesse per la natura nell’arte e nella cultura. Allora, però, sono ancora un privilegio di un’élite ristretta, composta da nobili e ricchi borghesi.

È nel ‘900 che il trend animalier conquista infine la moda di massa. All’epoca i viaggi safari in Africa cominciavano a diventare popolari e le dive di Hollywood sfoggiavano questo pattern nei film. Esempi celebri sono Marilyn Monroe e Audrey Hepburn. Le fantasie animalier cominciano, così, a spopolare non solo fra le maison d’alta moda, come Dior o Cavalli, ma anche fra brand più prêt-à-porter.

A proposito di Roberto Cavalli, proprio l’animalier è da sempre uno degli elementi distintivi della maison, che proprio di recente ha pianto la scomparsa del suo fondatore.