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25 Novembre: femminicidio e violenza contro le donne

di Erica Fossati
il26/11/2023

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In questi giorni più che mai, è indispensabile prendersi del tempo per riflettere sulla parola femminicidio. 

Perché esiste questa parola? I dati ISTAT parlano chiaro. Il 96,6% degli omicidi è compiuto dagli uomini. Sì, è vero, gli uomini vittime di omicidio sono maggiori rispetto alle donne ma sono uccisi da altri uomini. Il 98,7% degli omicidi in ambito familiare/affettivo è compiuto da uomini. In questo ambito, vengono uccise più donne, sempre dagli uomini. Anche gli uomini vengono uccisi (questa volta meno rispetto alle donne) ma sempre da altri uomini. Solo nel 2023, sono 106 le donne uccise, di cui 87 in ambito familiare/affettivo. È evidente che ci sia un problema di base.

Il caso di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha sicuramente scatenato qualcosa. Lui rappresenta il prototipo del “bravo ragazzo”, quello che non farebbe del male neanche ad una mosca. 22 anni, universitario, buona famiglia. È il ragazzo tranquillo che potrebbe essere un nostro compagno di università, l’amico che esce nella nostra compagnia o il fidanzato della nostra amica. Eppure è stato in grado di togliere la vita alla sua ex fidanzata. Quel “bravo ragazzo”… 

“Vorrei lanciare un messaggio e spero possa essere udito da più persone possibili. Hanno additato Filippo Turetta come un mostro, ma lui non è un mostro. Il mostro è un’eccezione. Lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro”. Queste le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia. 

“Per Giulia non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto.”